HC Aosta Gladiators: i match report del 27-28 aprile

(comun. stampa HC Aosta Gladiators) –

Under 15, Torneo internazionale, Patinoire di Aosta, Sabato 27-Domenica 28 aprile 2019

Girone

HC Aosta Gladiators – HC Neuchatel                4-3
Suisse Romande – HC Aosta Gladiators           5-0

HC Aosta Gladiators – HC Chambéry              12-1

Play-off

HC Aosta Gladiators – HC Les Griffons             5-0

Semifinale

HC Aosta Gladiators – HC Valpellice               3-2 SO

Finale 1°-2° posto

HC Aosta Gladiators – Suisse Romande          0-7

Piazzamento finale HC Aosta Gladiators: secondi (su otto).

HC Aosta Gladiators: Giovanni Pais Becher, Gabriel Montini, Nicolò Fanelli, Nicolò Borio, Nicolò Masoni, Alessandro Frescura, Pietro Negrello, Alessandro Minniti, Marta Mazzocchi, Alessia Terranova, Julien Diemoz, Benjamin Jordaney, Mattia Agazzini, Brendon Dedja, Laura Coppes, Tommaso De Luca. Coach: Luca Giovinazzo / Comiotto.

Otto squadre tra Italia, Svizzera e Francia, suddivise in due gironi. Era la griglia di partenza del torneo internazionale organizzato dai Gladiators a suggello di una stagione Under 15 in cui la squadra della società si è tolta qualche soddisfazione in campionato, chiudendo seconda il girone interregionale e andando ai play-off nazionali, finiti ai quarti (quindi, tra le migliori otto italiane).

La formazione era sostanzialmente quella scesa in campo per l’attività federale, con qualche assenza e il solo innesto di Tommy De Luca (impegnato in terra elvetica, ma cresciuto nel vivaio Gladiators e ancora tesserato per la nostra società). La formula vedeva incontri in due drittel, da diciassette minuti l’uno. Alla prima partita del girone eliminatorio, i nostri partono con una vittoria, per quanto di misura (ma c’erano da prendere le misure): è 4-3 sul Neuchatel.

Quindi, l’osso più duro dell’intero tabellone, la selezione Suisse Romande, una sorta di “nazionale” dell’area francofona della Confederazione Elvetica. Atleti dai percorsi sportivi avviati, molto tecnici, che mettono pressione sui nostri da subito e riescono, in poco, a portarsi in vantaggio per 2-0. I nostri riescono a contenere la fuga, combattendo con i denti, ma nel secondo tempo le energie scarseggiano e lo score finale è un (comunque onorevole, viste le entità in campo) 4-0 per gli avversari.

Nell’ultimo incontro del sabato (e del girone), gli avversari sono i francesi dello Chambéry. Una gara non ostica per i valdostani, che la chiudono con una goleada che vede le firme di praticamente tutto il roster e che fa bene al morale. A quel punto, chiuse le eliminatorie in seconda posizione, i nostri accedono ad un play-off abbordabile, contro la terza (penultima) classificata dell’altro girone. A designarla, vista una situazione ancora incerta fino a quel momento, è l’ultimo match del sabato.

Stamattina, quindi, i Gladiators ripartono dall’HC Les Griffons. Riescono a far loro l’incontro per 5-0, seppur faticando un po’ (ma la prima gara della giornata non è mai un momento brillante per nessuno). Si va così in semifinale, nell’unico scontro tutto italiano possibile del tabellone: Aosta-Valpellice. Che dire, come in campionato, una classica del nord-ovest, una sfida di sempre, con una differenza rispetto al solito: la “Valpe” è arrivata in Valle non solo con il suo roster tutt’altro che di second’ordine, ma “attrezzata” per l’occasione, con quattro “rinforzi” da Asiago e Ambrì.

Giocarla come l’ultima partita di sempre è l’unica chance per i nostri. Nonostante ciò, il Valpellice riesce ad andare a segno in poco e la strada si fa ancora più in salita. Ma non c’è tempo per lamentarsi. I Gladiators stringono ulteriormente i denti, giocano a una linea e mezza, con il massimo della pressione sulle loro risorse migliori. Arriva il pareggio, che azzera le distanze e mantiene la gara giocabile.

I piemontesi però sono freddi il giusto, evitano di andare in tilt e allungano ancora, ma a quel punto devono fare i conti con l’ingrediente che i nostri mettono in campo quando tutto sembra giocare a loro sfavore: il cuore Gladiators. Costringendo gli avversari nella loro area, in un’insistenza continua, quando siamo dalle parti dei due minuti all’ultima sirena, ecco la rete del pareggio. 2-2 e così finisce.

Il regolamento prevede, in caso di parità, una serie di tre rigori. Ognuna delle due squadre sbaglia il primo, prolungando una tensione che, anche sugli spalti, è palpabile. I Gladiators vanno a segno con il secondo e quando il rigorista della “Valpe” si vede parare il secondo, tutta la patinoire sa che sta per succedere qualcosa di unico. L’ultimo tiratore dei Gladiators prende la rincorsa, parte, incanta il portiere e segna. E’ la vittoria del cuore, quella che apre le porte alla finalissima.

I Gladiators si trovano così a correre per l’oro. La sfida è difficilissima, sia perché la compagine avversaria – la selezione Suisse Romande – è oggettivamente forte, sia perché esserne già stati “travolti” durante il girone iniziale non aiuta la motivazione. Però, se i nostri non fossero capaci di passare sopra queste sensazioni, non sarebbero dei Gladiatori. Vanno in campo, cercano di impostarla alla pari, arrivano alla fine del primo drittel in condizioni di sostenibilità, ma la chiudono sconfitti per sette reti a zero. Un secondo posto che non solo è stato conquistato sul campo, ma che – alla luce del tabellone – va quasi oltre le aspettative della vigilia. La lezione-“eredità” della U15, prima di salutarsi per l’estate.

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