Comunicato H.C. Valpellice: Risposta all’articolo dell’Eco del Chisone del 08/02/2017

(comun. stampa HC Valpellice) – Se ne facciano una ragione tutti i fatti importanti e le vive questioni del Pinerolese, lo spazio in prima pagina è da dividersi con noialtri. Anche questa settimana infatti l’Eco ci dedica ampio spazio nelle sue colonne e questa volta è addirittura il Direttore a dedicarci il suo tempo una volta “messo in panchina” il Peinetti.
Purtroppo però caro Direttore dobbiamo constatare che anche lei, come si dice in questi casi, proprio “non è sul pezzo”, infatti il suo articolo è ricco delle solite inesattezze da cui si può dedurre che sia ormai istituzionalizzata la superficialità (nella migliore delle ipotesi) con cui il suo settimanale sta gestendo da tempo l’intera vicenda.

Procediamo anche noi in ordine sparso:

– Serie A
Non è perfettamente chiaro se per fallimento della Serie A lei intenda la soppressione stessa della Serie A in favore della lega transfrontaliera AHL o la mancata iscrizione dell’HC Valpellice ad un generico campionato di massima serie.
Nel primo caso, essendo la responsabilità del fallimento totalmente a carico della FISG, voglia conferire con quest’ultima per manifestare ogni dubbio o richiesta di chiarimenti.
Nel secondo caso per fare chiarezza occorre ricapitolare i fatti.
Come dovrebbe sapere, la Serie A è stata cancellata dalla FISG a favore di un campionato transfrontaliero, la AHL, a cui la nostra Società non ha voluto partecipare per i motivi che ormai sanno tutti o meglio, a quanto pare, quasi tutti.
Questi motivi sono ora suffragati dai numeri che analizzano tutte le 240 partite della regular season della AHL e che in maniera incontestabile ne attestano il fallimento.
Il 9 giugno 2016 la nostra Assemblea dei Soci scelse bene quindi quando decise di non partecipare a questo campionato transfrontaliero altrimenti oggi ci troveremmo a dover gestire una situazione ancora più difficile e complessa delle già travagliate stagioni procedenti.
Il progetto AHL, nato per risollevare le sorti dell’hockey italiano, non avendo le necessarie prerogative, ha finito con l’essere ignorato dai media e dal pubblico (almeno in questo siete in ottima compagnia), basti pensare che non ci sono dirette televisive, che i giornali sportivi non scrivono una riga su tale manifestazione e che la presenza media di pubblico è pari alle 641 unità per singolo incontro.
Numeri che sono inferiori del 45% a quelli ottenuti dalla Valpe nella stagione 2015/2016 e del 65% a quelli ottenuti nel 2010/2011.

– L’attività giovanile
Anche su questo argomento, caro Direttore, non ci siamo!
Innanzitutto una premessa: è importante rilevare come l’HC Valpellice avesse già iscritto tutte le categorie giovanili ai rispettivi campionati prima ancora del costituirsi della società Bulldogs.
Quindi si giunga finalmente ad affrontare l’ovvio visto che non se ne può fare a meno.
I genitori non si sono “tassati” per “salvare” l’attività delle giovanili, ma hanno semplicemente pagato alla società Bulldogs la quota di affiliazione che si paga normalmente tutti gli anni per poter fare allenare i propri figli e che fino allo scorso anno veniva incassata totalmente, direttamente ed all’inizio della stagione dalla nostra società, come avviene in tutte le società sportive del mondo.
La società Bulldogs si occupa quindi della gestione delle squadre e, facendo da tramite tra i genitori e l’HC Valpellice, provvede ai pagamenti relativi all’uso delle strutture del palaghiaccio di Torre, tra i quali vi è anche il costo delle ore ghiaccio “consumate” dal settore giovanile.
L’HC Valpellice, in qualità di gestore dell’impianto, incassa i pagamenti della società Bulldogs, resi meno onerosi dall’applicazione di una tariffa oraria di notevole favore rispetto a quella praticata di norma negli altri stadi del ghiaccio piemontesi.
Al momento questi pagamenti avvengono, ahinoi, parzialmente e con frequenti ritardi.
Quanto ricevuto in pagamento dalla società Bulldogs viene poi utilizzato dal’HC Valpellice per pagare le spese dei costi fissi relativi al funzionamento del palaghiaccio per le suddette attività.
Ovviamente se l’HC Valpellice dovesse continuare ad incassare gli importi dovuti oltre le regolari scadenze o soltanto in maniera parziale, non potrà far altro che prendere provvedimenti nei confronti della società Bulldogs eventualmente inadempiente, vietandole l’ulteriore utilizzo del palaghiaccio.

È incredibile doversi produrre in queste scolastiche, noiose e banali spiegazioni.

La sensazione netta è che l’Eco del Chisone non abbia tanto bisogno delle suddette spiegazioni (sarebbe persino offensivo per il giornale) ma piuttosto di un’altra disposizione mentale nei nostri confronti che gli consenta di provvedere a sincerarsi maggiormente della veridicità delle notizie prima di pubblicarle sulle proprie autorevoli pagine.
Non riponiamo quindi ingenue speranze sull’esito di questo comunicato che diffondiamo malgrado tutto e a beneficio dei nostri tifosi e simpatizzanti e dei nostri giovani atleti e dei loro genitori.

Inoltre vorremmo anche far presente che siamo davvero orgogliosi di quanto realizzato ed ottenuto in questi anni sia a livello sportivo che a livello gestionale.
Orgoglio giustificato dai fatti: per diversi anni siamo stati chiamati a presentare il modello Valpe agli incontri della Scuola dello Sport del Coni a cui hanno presenziato moltissimi dirigenti e allenatori di altre discipline sportive.
Sappiamo benissimo di avere delle difficoltà da gestire, figlie di innumerevoli situazioni che sono sopraggiunte negli anni per i più svariati motivi, ma sappiamo anche di aver contribuito in modo importante a dare grandi gioie e soddisfazioni a tutti i nostri appassionati che ci seguono ed amano questo meraviglioso sport. Siamo certi che, prima o poi, anche chi attualmente lo governa dovrà ricredersi ed avviare quel processo di riforma che noi chiediamo ormai da 7 lunghi anni per scongiurare il completo tracollo del movimento hockeistico nazionale.

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