CHL: Frölunda di nuovo in finale, incontrerà il Mountfield

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di Lorenzo De Vidovich

Abbonamento alla finale di CHL, con diritto di prelazione. E’ ciò che andrebbe organizzato a Goteborg, dopo il verdetto di stasera, che decreta la quinta partecipazione del Frölunda Indians di Göteborg alla finale di Champions Hockey League, su sei edizioni dal 2014 ad oggi. Gli svedesi potranno quindi difendere il titolo, confermandosi in qualche modo mattatori della competizione, dal momento che non hanno staccato il pass per la finale solo in una occasione, nell’edizione 2017-18, quando a contendersi il titolo furono Växjö Lakers e i finlandesi del JVP Jyväskylä, diventati poi campioni, i soli capaci di interrompere il percorso del Frölunda, che sinora su cinque finali disputate, ne ha persa solo una, nella doppia finale al cardiopalma della prima edizione. Chi sfideranno gli svedesi? Ad aggiudicarsi la possibilità di spodestare il team svedese sarà ancora una squadra dell’Europa continentale. Lì dove l’anno scorso non ci è riuscito il Red Bull di Monaco, ci proveranno i giocatori del Mountfield, secondo team della Repubblica Ceca ad accedere alla finale di CHL, la prima fu lo Sparta Praga nel 2017, che perse proprio contro il Frölunda. I cechi potranno però contare sul pubblico amico, vista la maggiore mole di punti conquistata nel corso di questa edizione: 27 dal girone sino alla finale, contro i 22 degli Indians. Ma guai a fare pronostici, anche se fra le due la squadra ad aver faticato di più nelle semifinali è proprio il Frölunda, nonostante la sua forte egemonia europea.

Luleå Hockey – Frölunda Indians 1-3 (1-0; 0-1; 0-2)
Si partiva dal vantaggio per 3-2 in favore del Luleå maturato nella gara d’andata, per il match che riproponeva sul ghiaccio le prime due finaliste della nuova CHL. In quella occasione, nell’ormai lontano 2014, a ribaltare la situazione furono proprio i Lakers, mentre questa volta è accaduto l’opposto. Al minuto 60 il tabellone indica 3-1 per gli Indians, che accedono alla loro quinta finale. Alla Coop Norbotten Arena gli spettatori sono poco più di 4000, non pochi. Assisteranno ad un vero e proprio comeback degli ospiti, visto il vantaggio iniziale del Luleå. Dopo 7′ il primo palo dei padroni di casa fa tremare Mattsson, colpito da Tyrväinen che in seguito spara alto un diagonale dopo esser stato lasciato libero di tirare. Tuttavia, chi la dura la vince, e al 13:41 approfittando di un rimbalzo del puck in balaustra dopo violento tiro dalla blu, il finlandese insacca beffando Mattsson. Lassinanti salva una controfuga sul finale di tempo e alza il disco col biscotto in situazione di penalty-killing in avvio del drittel centrale, ma lascia un rebound letale al 30:59, perché nello slot Rakhshani è ben piazzato per trovare la rete assistito da Joel Lundqvist. Gol fondamentale, gara riaperta tra i fischi del pubblico locale, Mattsson fa buona guardia e al 43:19 Lundqvist porta in vantaggio il Frölunda deviando nel traffico il tiro, o meglio, l’invito di Mustonen. Ora ad essere in parità è il discorso qualificazione, con questo punteggio si va all’overtime, ma non accadrà. Trascorrono 7′ e al 50:35 Ryan Lasch segna il terzo gol del team di Göteborg, bravissimo a trovare lo spiraglio tra il palo e il portiere. P. Emanuelsson dà l’illusione del goal al pubblico di casa, ma la goal line è d’aiuto. Il Frölunda festeggia, sarà ancora finale.

Mountfield HK – Djurgården Stoccolma 3-0 (0-0; 1-0; 2-0)
C’era da difendere un vantaggio di 3-1 ottenuto in trasferta, e c’era il bisogno di impedire una nuova finale a tinte tutte svedesi. Missione compiuta, il Mountfield stacca il pass per la finale vincendo 3-0 in casa, concedendosi uno shutout e manda un messaggio forte e chiaro al Frölunda: a casa nostra ci sarà da lottare. Pronosticare la vincitrice di questa semifinale non era facile, e una vittoria complessiva di 6-1 è quasi una sorpresa per un team che nella Extraliga ceca viaggia a metà classifica. A Hradec Kàrlove parte invece la festa, mentre per il team di Stoccolma resta la delusione. Il primo periodo è all’insegna dell’equilibrio, e la prima discesa realmente pericolosa è ad opera dei padroni di casa dopo circa 12′ di gioco, con Svedberg che bl0cca il tiro di Perret e il rebound di Jergl, che aveva avviato l’azione. Il vantaggio arriva in avvio del secondo drittel, in power-play, ed è una bella azione personale di Jakub Lev, completata con un tiro all’incrocio dove nulla può Svedberg. 1-0 al 20:53. La reazione ospite è tutta nella stecca di Ågren in fuga, bloccato però dal portiere Mazanec, troppo poco per riaprire i giochi. Nel terzo drittel il Mountfield chiude il discorso qualificazione e vola in finale. Prima arriva la rete di Nedomlel al 42:07 approfittando di un errore difensivo nel cambio di linea. Il tiro violentissimo non lascia scampo all’estremo difensore, poi quasi 10′ dopo, al 51:34, Ales Jergl sigla il 3-0, che corregge in rete un puck amministrato male dalla difesa in situazione di empty-net, dato l’estremo bisogno di segnare da parte degli uomini allenati da Robert Ohlsson. Esplode la festa con le sciarpe in mano dei sostenitori locali. Per il Mountfield è appuntamento con la storia.

 

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