AHL: cinque domande a Luca Felicetti (Vipiteno)

(da erstebankliga.at) – E’ uno dei giocatori più importanti del Vipiteno ed è approdato per la prima volta ai Broncos proprio nel primo anno della Sky Alps Hockey League. Luca Felicetti, attaccante molto grintoso, ex nazionale, fa il punto della situazione sulla sua formazione che dopo una partenza senza vittorie per sei partite, ora inizia a vedere i primi buoni risultati.

Dopo un inizio molto difficile i Broncos ora sembrano migliorati?. Come ti spieghi questo andamento?
Abbiamo giocato bene tante partite ma non riusciamo a fare goal. Basti pensare ad una delle ultime sconfitte. A Lustenau abbiamo subito pochissimi tiri nei primi due tempi ma poi se non segni gli avversari ti superano. Ripeto, però, che giochiamo bene. Può risultare strano visto la nostra posizione di classifica. Nelle ultime partite, però, la situazione dei risultati è molto migliorata”.

Come mai hai scelto di andare a Vipiteno e come ti trovi nella squadra?
Si sono concretizzate alcune situazioni. Decisiva è stata la presenza in questa squadra di un allenatore come Clayton Beddoes che è un coach molto capace ed è stato il mio allenatore anche a Cortina in Serie A per due stagioni. La squadra è molto giovane.  Ha tanta energia, voglia d’impegnarsi e dopo i primi risultati anche di risalire la classifica e dimostrare tutto il suo potenziale”.

Come ti trovi in attacco e con i tuoi compagni di linea?
“ In attacco un giocatore come me deve fornire quell’esperienza necessaria per trovare i goal e mettere i giovani in condizione di maturare e crescere.  Riguardo alla mia linea d’attacco sono principalmente con Ivan De Luca e Francis Verrault-Paul. In questa linea c’è tutto quello che si può avere nell’hockey e sono sicuro che potremmo migliorare ancora di più”.

Come giudichi complessivamente la SKY Alps Hockey League?
“All’inizio ero un po’ scettico su questo campionato. Ma bisogna ricredersi. Le partite sono molto intense sotto il profilo del ritmo. Dobbiamo giocare sempre al massimo. Gli avversari sono molto diversi ogni giornata. Questo è un campionato in cui i giocatori giovani sono benvenuti e protagonisti. Questo è molto importante perché permette alle nuove generazioni di prendere subito delle responsabilità come non era mai successo nel passato. Il fatto di confrontarsi con giocatori esperti e già formati, rende il mix interessante. Anche l’organizzazione ha avuto la sua parte. Aver conosciuto il calendario molto in anticipo, ha permesso una maggiore preparazione. Anche la formula è avvincente. Ora che alcune squadre sono partite male, cercheranno di rifarsi nella seconda parte”.

Cosa vuoi vorresti fare dopo l’hockey?
Prima voglio giocare finché ne ho la possibilità. Poi vorrei allenare una squadra giovanile per insegnare in maniera giusta a tutti quei giovani che vogliono continuare questo meraviglioso sport”.

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